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I 10 vulcani più pericolosi del mondo

Il cratere dell'Etna visitato da turisti che percorrono la caldera in un momento di inattività
Quali sono i 10 vulcani più pericolosi al mondo? Viaggiamo insieme al centro della Terra e scopriamolo con questa classifica!
26 Agosto 2025

Il Pianeta Terra è costellato di vulcani attivi, pensate che solo in superficie se ne contano almeno 1500! Ma quali sono i vulcani più pericolosi del mondo? E quali sono le loro caratteristiche? La prima cosa da sapere è che tutti i vulcani attivi sono potenzialmente pericolosi. Bisogna infatti rispettarne la natura imprevedibile e ascoltare sempre i consigli degli esperti che li conoscono o monitorano. Fra questi, diversi vi saranno familiari. Del resto, il nostro Paese è famoso per essere terra di vulcani, tanto che uno di questi, lo Stromboli, è utilizzato dalla scienza per classificare un certo tipo di eruzioni. Se morite dalla voglia di scoprire i vulcani più pericolosi del mondo, proseguite con la lettura dell’articolo. Alla fine potreste aver voglia di prenotare un viaggio per ammirare, in tutta sicurezza, questi giganti che sputano lava.

Foto ravvicinata del cratere del vulcano Stromboli durante un'eruzione: uno sbuffo di fumo nero risale dalla bocca del cratere pieno di lava incandescente, sullo sfondo il mare al tramonto con alcune imbarcazioni
Il vulcano Stromboli durante un’eruzione

1. Krakatoa, il pericoloso vulcano indonesiano

Tra l’isola di Giava e quella di Sumatra, in Indonesia, si erge un vulcano le cui eruzioni sono capaci di scatenare tsunami e terremoti. Stiamo parlando del Krakatoa, che nel 1883 eruttò tanto violentemente da collassare su sé stesso, formando una caldera. Si tratta della più grande catastrofe naturale mai registrata nella storia moderna, con un’eruzione esplosiva persino più potente di quella che distrusse Ercolano e Pompei.

A seguito dell’evento emerse un nuovo vulcano, l’Anak Krakatau, che la notte del 22 dicembre 2018 eruttò a sua volta. Pensate che la forza esplosiva dei vapori bollenti fu tale da distruggere parte del cono vulcanico. I pezzi di roccia caduti in mare scatenarono uno tsunami che travolse le coste delle isole vicine, con esiti devastanti. Se da questo vulcano è meglio tenersi alla larga, in Indonesia ce ne sono altri che invece possono regalare escursioni indimenticabili. Provare per credere con questo tour di 3 giorni tra le vette di Giava.

Un vulcano di roccia lavica nera da cui cola una densa lingua di lava che scivola sul fianco del monte fino all'acqua del mare turchese indonesiano
L’Anak Krakatau nel 2017, prima dell’ultima devastante eruzione

2. Campi Flegrei, un primato inaspettato

Ebbene sì, uno dei vulcani più pericolosi del mondo si trova in Italia. I Campi Flegrei non hanno la forma del classico stratovulcano conico. Si tratta piuttosto di una caldera con diverse bocche eruttive. La sua pericolosità è dovuta alle aree densamente popolate distribuite sull’intera superficie, in una convivenza rischiosa, fatta di eventi sismici ripetuti e bradisismo. Ma niente panico! Questo è infatti uno dei vulcani meglio monitorati al mondo, tanto che i numerosi dati raccolti suggeriscono che un’eruzione della caldera sia molto improbabile.

I Campi Flegrei sono quindi un unico grande vulcano sotterraneo attivo, che copre un’area vastissima, che ingloba ben 7 comuni. La città più famosa della zona è Pozzuoli, con la sua solfatara. Se volete saperne di più, potete prenotare una visita guidata di Pozzuoli e scoprire i resti del Tempio di Serapide, indicatore principale del bradisismo dei Campi Flegrei.

Veduta panoramica della Solfatara di Pozzuoli, un cratere vulcanico fatto di terra bianca sulfurea fumante, circondato da vegetazione, con la città di Pozzuoli e il mare sullo sfondo
La solfatara di Pozzuoli è una delle bocche eruttive della caldera

3. Vesuvio, il più famoso

Ed eccoci arrivati al vulcano più celebre del nostro paese. La sua nomea ha valicato i confini nazionali, per diventare l’esempio più emblematico del potere devastante della natura. Il Vesuvio è infatti protagonista dell’eruzione che portò alla distruzione di Pompei ed Ercolano, nel 79 d.C. Oggi il Vesuvio è classificato come stratovulcano attivo, di cui l’ultima eruzione risale al 1944.

Come i vicini Campi Flegrei, è anche uno dei più monitorati al mondo, dal nostro sempre vigile Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV). Oggi è un’attrazione naturalistica molto frequentata, con trekking guidati fino al cratere del vulcano. Vi suggeriamo di non perdervelo, non solo per il brivido che dà ammirarne il cratere fumante, ma anche per l’incredibile vista che offre sul Golfo di Napoli.

Le rovine di un tempio di Pompei con il Vesuvio sullo sfondo in una giornata di sole
Le rovine di Pompei con il Vesuvio sullo sfondo

4. Eyjafjöll, il vulcano islandese più pericoloso

Il nome del vulcano più pericoloso d’Islanda significa “montagne delle isole”, per via delle Vestmann, un gruppo di isole perfettamente visibili dalla cima eruttiva. Eh sì, perché L’Eyjafjöll, oltre a essere uno dei vulcani più pericolosi del mondo, è anche il più scenografico. Si trova all’interno del ghiacciaio Eyjafjallajökull, da cui prende il nome, che a sua volta si affaccia sull’Oceano Atlantico. Una combinazione che definire suggestiva è riduttivo!

Questo titano di oltre 1600 metri di altezza ha ben 8000 anni di attività alle spalle. È stato protagonista di diverse eruzioni nel corso dei millenni, fra cui l’ultima nel 2010, tanto pericolosa da aver paralizzato il Nord Europa, portando alla cancellazione di centinaia di voli per ben nove mesi. Se desiderate scoprire quest’imponente colosso islandese, vi consigliamo di intraprendere un tour della costa sud dell’Islanda.

Magma del vulcano Eyjafjallajökull mentre fuoriesce con forza durante la notte al cospetto di alcuni spettatori
Eruzione dell’Eyjafjöll, all’interno del ghiacciaio Eyjafjallajökull, in Islanda

5. Popocatépetl, il dio azteco

A circa 80 chilometri da Città del Messico, a sud est del Paese, si trova il vulcano Popocatépetl, un colosso di 5400 metri d’altezza. Il cono quasi perfetto di questo vulcano è sempre sormontato da sbuffi di fumo. Pensate che gli aztechi lo veneravano come una divinità, e alcune persone ancora oggi lo pregano nei templi costruiti alle sue pendici, oggi dichiarati Patrimonio dell’umanità.

Ma perché viene classificato come vulcano pericoloso? Per via delle sue eruzioni esplosive, seguite dalla fuoriuscita di gas e polveri che raggiungono senza difficoltà la vicina Città del Messico. L’ultima eruzione risale al 2019, quando alcuni quartieri periferici della capitale vennero raggiunti da fumo e cenere. Per scoprire la storia del Popocatépetl, senza però sperimentare la sua pericolosità, vi consigliamo di partecipare ad un itinerario di trekking al Parco Nazionale Izta-Popo Zoquiapan, il parco in cui è situato.

Scatto del Popocatépetl innevato e leggermente illuminato dal sole. Sulla cima una nube di fumo è smossa dal vento in alta quota
Gli sbuffi di fumo del Popocatépetl innevato

6. Nyiragongo, il vulcano più pericoloso dell’Africa

Nella Repubblica Democratica del Congo, a soli 20 km della città di Goma, si erge un gigante di oltre 3000 metri di altitudine. Il Nyiragongo è uno stratovulcano da manuale: forma conica e sbuffi di fumo costanti. Ma al suo interno custodisce un fenomeno più unico che raro, ovvero un lago di lava. Pensate che al mondo ne esistono solo sei! La lava in questione ha però una densità più liquida del normale, che scivola molto rapidamente a valle, senza lasciare scampo a case e persone. Ecco perché le sue eruzioni, seppure non esplosive, sono tanto pericolose. Il Nyiragongo è quindi uno dei vulcani più monitorati al mondo, ma anche uno dei più studiati. Gli esperti lo ritengono infatti il Sacro Graal della vulcanologia, proprio per la sua combinazione unica di caratteristiche.

Vista dall’alto del cratere del vulcano Nyiragongo, avvolto da fumi e vapori, con un piccolo lago di lava incandescente al centro
Il piccolo lago di lava al centro del cratere del Nyiragongo

7. Taal, tra isole e laghi

Sapevate che il vulcano Taal è situato al centro di un lago delle Filippine? All’interno del cratere vi è un altro lago, che a sua volta ingloba un’altra isola, conosciuta come Vulcan Point. Una curiosa formazione geologica, simile a una matrioska! Ma non lasciatevi ingannare dal suo aspetto innocuo: il Taal è uno dei vulcani più pericolosi al mondo. Infatti, dal XVI secolo in poi, si sono verificate ben 33 potenti eruzioni.

L’ultima, del 12 gennaio del 2020, ha provocato danni ingenti alle abitazioni, con sfollamenti massivi. Pensate che le ceneri della potente eruzione hanno raggiunto persino Manila, la capitale. Insomma, la sua potenza distruttiva lo fa entrare di diritto nei 10 vulcani più pericolosi del mondo. Non a caso, viene monitorato costantemente per ovviare a eventuali catastrofi. Se pensate di fare un viaggio a Manila, potete contemplare quest’imponente colosso partecipando ad un’escursione a Tagaytay Ridge.

Il Vulcan Point del vulcano Taal, situato al centro di un lago circondato dalla foresta e da altre montagne
Il Vulcan Point del vulcano Taal

8. Sakurajima, il vulcano-isola

Lo stratovulcano Sakurajima è un gigante giapponese che, nel 1914, fu protagonista di una violentissima eruzione capace di unire l’isola di Sakurajima alla vicina Penisola di Osumi. Fu l’eruzione più potente mai registrata nel paese nel XX secolo. E il Giappone non è certo un luogo estraneo agli eventi naturali estremi, con terremoti che superano tranquillamente gli 8 punti sulla scala Mercalli.

Il vulcano è tornato a dare segni di vita nel 2013 con sbuffi di cenere costanti e continui. Oggi è meta turistica prediletta di molti giapponesi, conosciuta anche per essere territorio particolarmente fertile. Qui, infatti, crescono il daikon più grande del mondo, una radice bianca simile alla carota e ingrediente tipico della cucina locale.

Lo stratovulcano Sakurajima e la sua fumarola con un cartello in giapponese in primo piano
Fuoriuscita di gas dallo stratovulcano Sakurajima

9. Etna, uno dei vulcani più attivi in Italia

L’Etna, protagonista della cronaca odierna per via delle sue eruzioni frequenti, è un vulcano attivo. Spesso regala spettacoli suggestivi, come colate laviche che illuminano il paesaggio notturno. Ma la bellezza e l’incanto che questo titano può regalare, non deve farci dimenticare della sua potenziale pericolosità. Se deciderete quindi di fare un’escursione sull’Etna, non dimenticatevi di seguire i consigli delle guide esperte. Anche in questo caso, l’INGV monitora costantemente la sua attività, così da poter prevenire con efficacia qualsiasi possibile pericolo.

Con una circonferenza basale di 140 chilometri e il titolo di montagna più alta a sud delle Alpi, l’Etna rientrare fra i siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Un mix di bellezza e pericolosità che rendono il vulcano una delle attrazioni più affascinanti della Sicilia. Con Civitatis, potete visitare il Parco regionale dell’Etna a piedi o in quad, ce n’è davvero per tutti i gusti! L’importante è sapersi accontentare di ammirarlo da lontano nel caso decidesse di eruttare nel momento sbagliato.

La lava dell'Etna mentre cola sui lati del vulcano innevato creando un contrasto di colori spettacolare
Una luminosa lingua magmatica scivola sull’Etna innevato

10. Yellowstone, il vulcano nascosto alla vista

Ci troviamo davanti a una delle più grandi caldere del mondo, che di conseguenza, qualora dovesse eruttare, scatenerebbe uno dei disastri naturali più impressionanti del pianeta. Stiamo parlando di Yellowstone, un vulcano sotterraneo che nei millenni ha provocato almeno due eruzioni colossali. Per secoli nessuno si è accorto della sua esistenza, fino a quando degli studi non hanno rilevato la presenza di un cratere sotterraneo grande ben 60 chilometri, a una profondità stimata di 16 chilometri.

Un vulcano a dir poco titanico, che si trova proprio nel cuore degli Stati Uniti d’America, dentro uno dei parchi naturali più suggestivi del paese, patrimonio dell’umanità UNESCO. Tuttavia, è importante dire che un’eruzione simile alle due precedenti sarebbe oggi molto improbabile, trattandosi di un vulcano dalle caratteristiche più effusive che esplosive. Non è infatti raro incontrare nel Parco i geyser, che qui si trovano in grande quantità. Se volete esplorarlo in lungo e in largo, prenotate un tour di 4 giorni a Yellowstone e Grand Teton. Una delle escursioni naturalistiche più belle da fare nella vita!

Veduta panoramica del Grand Prismatic Spring, una sorgente termale a forma circolare, con acque che sfumano dal blu intenso al verde e bordi arancioni e rossi. Dalla superficie si alzano vapori bianchi, mentre tutt’intorno si estende un vasto paesaggio naturale con foreste di conifere e montagne
Grand Prismatic Spring, una sorgente d’acqua calda frutto dell’attività vulcanica di Yellowstone

Avventurarsi tra i vulcani più pericolosi del mondo è un’esperienza che fonde adrenalina e stupore. Non sempre è possibile osservarli da vicino, ma vi suggeriamo di farlo quando possibile. Regalano infatti una delle esperienze più intense a contatto con la natura. Anche nel nostro catalogo Civitatis potete trovare escursioni guidate sulla cima o nei pressi di questi titani di fuoco. Prenotate quella che più fa per voi e vivete in tutta sicurezza l’emozione di esplorare questi tesori della natura.

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4 thoughts on “I 10 vulcani più pericolosi del mondo

    1. Grazie Fabio! Nel nostro blog vi offriamo degli spunti su tematiche inerenti ai viaggi. In questo caso, la nostra attenzione si è focalizzata sui vulcani, ma senza dilatare il testo con contenuti poco fruibili. 😉 Un caro saluto.

  1. Per quanto ho letto, il vulcano più pericoloso del mondo oggi è la Solfatara di Pozzuoli, chiusa alle visite dal 2017…
    In ogni caso, bell\’articolo.

    1. Grazie Fabrizio per condividere con noi le tue conoscenze ed arricchire con il tuo commento il contenuto del post. Sì, come tutti ben sappiamo, in Italia abbiamo più di un vulcano pericoloso! Solfatara di Pozzuoli è uno dei vulcani attivi nei Campi Flegrei, un’area della Campania nota fin dall’antichità per la sua “vivace” attività vulcanica, caratterizzata da violente eruzioni. Un caro saluto 🙂

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